Design Activisim e un termine che uso e conosco da un po’ di tempo. La sua sostanza, detta proprio in due parole, è iniziare a fare le cose, cominciare in modo poco programmato e vedere cosa sta succedendo. È un approccio che non toglie nulla all’importanza della pianificazione e il pensiero al lungo termine, ma è un modo per iniziare che oggi, spesso, è l’unico possibile. Siamo facilitati dalla tecnologia (ma non solo) alla diffusione delle idee e alla loro verifica, ancora in fase di concetto o prototipo: le comunità e i social network ci permettono di diffondere le nostre idee e iniziative, anche a livello internazionali, con poco. Ci permettono di confermare la loro desiderabilità, necessità o prontezza. Non solo, ci permettono di raggiungere altre persone che vogliono contribuire con la loro professionalità e passione. Basta pensare quanto poco ci mettiamo a pubblicare un sito internet, a creare e condividere un video, connettere persone con un social network o una campagna di croud-funding. (Non dico che sia un’azione senza pensiero e impegno, ma i tempi sono sicuramente più brevi di qualche anno fa). Il tutto, richiede una mentalità di apertura e l’abbandono di una visione competitiva e rigida. La nostra residenza a Rieti, è simbolo di apertura: invitare persone dall’esterno, condividere le necessità e le opportunità e, insieme elaborare idee e progetti. Non solo, comunicare in continuazione con le persone locali e con la comunità internazionale, condividendo il processo e i risultati.
Alla fine di una residenza di 10 giorni abbiamo elaborato una strategia. Una strategia che è stata possibile elaborare proprio perché si è sbloccata l’idea di dover “occupare” l’area dell’Ex Snia per intero. Alla fine dei 10 giorni, con l’aiuto di chi di voi ne è esperto, si è capito che l’area può cominciare ad essere attiva con un principio di gradualità. Questa gradualità, in realtà vuole dire: molto velocemente. Vuol dire che da subito si possano immaginare delle piccole iniziative che coinvolgono gli stakeholder locali. Ci possiamo immaginare un’attività di connessione tra imprese, organizzazione e individui che poi possano trasformarsi (con la formazione e la pratica) in azioni importanti per il territorio, che, a loro volta, possano portare formazione e lavoro. Iniziare subito a connettere le persone attorno all’attivazione immediata dell’ex Snia, è il cuore della strategia. Ecco il Design Activisim, un’azione un po’ guerrilla che inizia, ha una buona intuizione e dipende dalle persone locali che decideranno di alzare le maniche e mettersi al lavoro. Persone con una visione, pronte a fare un investimento sulla propria città che non desiderano più aspettare. La loro responsabilità è molto importante perché capace di portare un’intera città fuori dal momento di attesa. Il passaggio fondamentale qui è che il cambiamento lo fanno le persone che lo desiderano.
Pochi giorni prima della fine della residenza a Rieti, ho visto questa foto, presa dal festival di Cinema a Gasa. Questa fotografia mi ha emozionato.
Questa foto è una prova che anche dopo guerre e disastri naturali, anche durante una crisi e in mezzo alle rovine, l’uomo trova un modo per celebrare la vita.
La cultura e l’innovazione non si fermano quando si ferma un’industria.
L’immaginazione vola anche quando gli aerei non decollano più.
La crescita e le coltivazioni non si bloccano come le ferrovie.
L’uomo trova il bello e il divertente anche nei luoghi più improbabili.
Non si ferma: connette, trasforma e cresce. Sono le persone che fanno la differenza, la loro voglia e capacità di generare cambiamento.
A Rieti abbiamo trovato un terreno fertile, risorse preziose, eccellenze locali. Abbiamo trovato la voglia di raccontare, abbiamo sentito storie che dovrebbero conoscere tutti. Qui a Rieti non abbiamo trovato una fabbrica abbandonata.
Abbiamo trovato ispirazione, opportunità e soprattutto voglia di fare.
La nostra proposta è un percorso di crescita e di sviluppo che ha radici nella storia di Rieti e dei suoi abitanti e come rami le loro competenze. Noi non siamo il motore del cambiamento per Rieti. Il motore è il capitale umano di Rieti stessa e il momento è ora.
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