Più di due anni fa ho incontrato Emanuele all’asilo nido. Abbiamo fatto assieme “l’inserimento” . Il terzo giorno, mentre eravamo fuori dal nido per 20 minuti, ci siamo finalmente introdotti. Quando Emanuele ha sentito che mi occupavo dell’abitare collaborativo mi ha detto: “no?! ma anche, tipo, cohousing?” . Lui mi ha raccontato che è da molto che assieme a qualche amico si parla della possibilità di vivere in cohousing, ma che non sapevano come fare. E così nasce il primo incontro. Lui con Anna, sua moglie, hanno chiamato amici e conoscenti e io sono andata a parlare delle forme diverse delle abitazioni collaborative e su come si potrebbe fare. Da lì parte una strada che abbiamo percorso assieme mano nella mano. Con gente che va e viene e qualcuno che resiste fino a oggi. Più di due anni. Come housingLab abbiamo aiutato il gruppo a capire quello che vogliono, come gruppo e non come singoli. Abbiamo cercato assieme il luogo migliore. Abbiamo affrontato difficoltà collettive e personali. Abbiamo creato dei collage, abbiamo scritto dei documenti e oggi siamo di fronte a quel momento della verità. Il momento in cui il sogno può diventare realtà.
Domani sera presentiamo il gruppo, il progetto architettonico fatto dagli architetti Giovanni Bassi e Matteo Vischioni e raccogliamo adesioni di chi, come i membri del gruppo sogna un abitare diverso, ma è anche pronto a trasformare questo sogno in realtà.
Vi aspettiamo!
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