28/10/2015No Comments

SLOWFUNDING: piattaforma di crowdfunding per il recupero di immobili abbandonati

In un territorio quale l’Italia dove si è raggiunto da tempo il grado di “saturazione da cemento”, si è assistito negli ultimi anni ad un cambio di rotta da parte del settore edilizio che oggi si concentra sempre più su interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili esistenti: oltre 2 miliardi di metri quadri di edifici italiani necessitano di interventi di riqualificazione. All’interno di queste cifre vi è un patrimonio di immobili di elevata qualità storico-architettonica, oltre ad un inestimabile patrimonio di borghi minori in totale stato di abbandono che stiamo perdendo. Il loro recupero offrirebbe molteplici risvolti positivi, uno su tutti dal loro riutilizzo deriverebbero non solo vantaggi funzionali ma anche importanti valenze culturali ed economiche per tutto il territorio.Slowfunding 3

Ma qual è spesso il problema che impedisce la loro riattivazione? Molti dei proprietari di questi beni vorrebbero venderli, ma molti di più vorrebbero riattivarli e in diversi casi poter creare al loro interno attività produttive: ciò che manca a tutti loro sono le risorse economiche necessarie, le stesse che mancano ai possibili investitori e compratori perché molto spesso questi immobili hanno un costo di acquisto, recupero e gestione molto elevato. Per questo nasce Slowfunding, start up innovativa che intende sovvertire quest’impossibilità di azione dei soggetti coinvolti, rendendola possibile attraverso un sistema win-win capace di creare valore per tutte le parti coinvolte, un sistema che non si limiti al semplice recupero, ma che permetta di dare nuova vita al patrimonio secondo le correnti logiche di utilizzo.

Slowfunding 1Slowfunding è una piattaforma online di crowdfunding reward-based per il recupero e la riattivazione di immobili di potenziale valore ma in stato di abbandono. Attraverso un processo informatizzato, la piattaforma dà la possibilità ai proprietari dei beni di valorizzarli e sottoporli all’attenzione di un gruppo di investitori interessati (crowd) che coinvolti nel progetto immobiliare (esprimendo idee, preferenze ed esigenze) possano unire i loro capitali per finanziarne il recupero. In cambio ricevono il beneficio di usufruire dell’immobile stesso attraverso le varie ricompense (rewards) stabilite.

L’uso del crowdfunding nel settore immobiliare rappresenta per Slowfunding uno strumento capace di ridare ai piccoli e medi investitori un potere d’acquisto di beni spesso inaccessibili, grazie all’unione dei loro capitali ad altri investitori. Questo permette di ottenere le risorse necessarie per recuperare e riattivare questi luoghi, ricevendo in cambio il beneficio di riabitarli e dividendo con altri i costi di gestione e manutenzione.

 

L’idea scaturisce da un’analisi approfondita sul patrimonio e sul suo stato di conservazione, con un occhio particolare alle difficoltà di gestire il suo inesorabile declino. Attraverso la collaborazione e condivisione con professionisti del settore, è stato possibile trasformare quest’osservazione del territorio in un’idea imprenditoriale capace di offrire al settore immobiliare uno strumento alternativo per aiutare a rimettere in moto un processo pressoché spento.

La società oggi, conta su un team di professionisti esperti che hanno contribuito allo sviluppo dell’idea imprenditoriale. Un team di architetti ed ingegneri che crede nel progetto e lavora con una logica di “squadra”, avvalendosi di una rete di collaboratori esterni che sostengono Slowfunding in tutte le fase del processo.

Da quando la start up è attiva, Slowfunding è stata invitata a diversi eventi nazionale (Tavole rotonde, Expo, Materadio2015) ed è riuscita a ricevere diversi riconoscimenti e premi che le hanno permesso di crescere e migliorarsi. Tra i più importanti, vi sono:

- Start Cup Basilicata: Slowfunding si è aggiudicata due “premi speciali” durante la TechGarage Basilicata 2014, finale della business plan competition Start Cup Basilicata, promossa da Basilicata Innovazione e Unioncamere Basilicata, con la collaborazione di dPixel.

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  • -  TIM #Wcap Accelerator: Slowfunding è uno dei 10 talenti vincitore dell’edizione 2014 di “Working Capital Accelerator Milano”, iniziativa di Telecom Italia. Oltre ad essere stata finanziata attraverso un Grant, Slowfunding è stata accolta presso l’acceleratore TIM#Wcap di Milano, dove grazie al supporto di advisors e tutors specializzati, ha svolto un percorso d’incubazione volto ad affinare l’idea d’impresa, definire il modello di business e sviluppare il prodotto.
  • -  Intesa Sanpaolo StartUp Initiative: Slowfunding è una delle startup selezionate durante la “StartUp Initiative Smart Building & Construction 2014”, dalla piattaforma di accelerazione internazionale di Intesa Sanpaolo “StartUp Initiative” che seleziona startup hi-tech e le mette in contatto con investitori finanziari e industriali internazionali.
  • -  PNI - Premio Nazionale Innovazione: Slowfunding è uno dei primi quattro progetti d’impresa ad alto contenuto tecnologico finalista della XII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione 2014 tenutosi a Sassari, nel settore ITC (tecnologie della comunicazione e informazione).

Slowfunding sarà presente a Experimentdays Milano 2015

http://www.slowfunding.it/

16/05/2015No Comments

#nextrieti su generazioni future, formazione e lavoro

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La Residenza è un mondo a parte. Giorni che non hanno ore, non hanno tempo. Sembra che il mondo si concentri qui a Rieti attorno a noi. Ogni tanto qualcuno ricorda delle notizie che arrivano da fuori, ma queste non urtano molto il nostro piccolo mondo. I giorni passano velocemente e il cervello è soprattutto occupato dai pensieri legati a qui, ora e qualche visione futura. Difficile tenera traccia dei giorno della settimana e dunque io rinuncio al diario giornaliero e provo a scrivere tirando fuori pezzi di qui e pezzi di là per dare il senso della nostra permanenza qui.

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Una mattina, abbiamo incontrato la baby-giunta e i ragazzi di una scuola. Devo dire che incontrare loro, oltre a tutte le persone che sono arrivate in questi giorni, è stato divertente e anche importante. Prima di tutto, i ragazzi sembravano orgogliosi e convinti. Erano lì perché hanno lavorato a un progetto per L’ex Snia Viscosa e ci tenevano a portare la loro voce. Il loro progetto è stato presentato con serietà. Nonostante la sensazione che i temi fossero molto legati alla loro scuola (molte poche idee ludiche), ci hanno parlato della voglia di avere un futuro qui, a Rieti. S’immaginavano un’università d’eccellenza, dei laboratori e, in generale, percorsi di crescita. Noi li abbiamo chiesti cosa Li piaceva di Rieti e cosa avrebbero fatto se avessero la bacchetta magica. Le risposte erano varie ma alcune più evidenti di altre. Per esempio la tranquillità e il verde sono ragioni per cui amano la città. Sembra poco ma in fase di progettazione lo abbiamo ricordato molte volte: Rieti non deve trasformarsi in un luogo frenetico e veloce: la sua forza è proprio nel calmo, nel bello e tranquillo.

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La bacchetta magica ha prodotto risposte più varie: sullo stato di degrado e sicurezza dei palazzi o delle strade, altre sugli spazi verdi e per il gioco. Ho due risposte preferite: la piscina gigante che contiene tutta Rieti e la casa per i barboni. La piscina gigante sembra quasi nostalgica al passato in cui la zona è stata allagata. La seconda è semplicemente tenera e sensibile, elementi non scontati per niente a questa età.

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Nei giorni che seguono, sempre sul tema scuola, abbiamo incontrato docenti e due presidi di scuole professionali di Rieti: l’istituto agrario e l’istituto alberghiero. Gli incontri ci hanno colpito molto: è vero che le scuole professionale hanno alla basa l’unione tra studio e lavoro, ma le storie che abbiamo sentito qui sono storie speciali. Ecco che, l’istituto agrario ha appena avuto un fondo per la costruzione della propria cantina. Producono già altri prodotti alimentari nella loro azienda agricola che vengono venduti nei negozi e ai ristoranti. Hanno le loro etichette e comunicazione spiegando il progetto. Nell’azienda agricola hanno stabilito una collaborazione con il carcere e portano avanti iniziativa dentro e fuori al carcere. Veri esempi di sviluppo sociale sostenibile. L’istituto Alberghiero, storico e conosciuto sul territorio è un’eccellenza locale. I diplomati sono assunti e lavorano nei ristoranti di Rieti. La connessione con la città, le aziende locali e i prodotti di qualità è molto forte. La serietà, ma anche la passione delle persone che sono venuti a condividere le informazioni con noi mi fa pensare che gli studenti che escono da una scuola così, non sono limitati al mestiere che hanno imparato. Lo studio professionale, se fatto bene, forma persone che sanno gestire il lavoro, i contatti, le persone. Persone responsabili, che hanno fatto esperienze all’estero, che sanno gestire la complessità del proprio lavoro. È evidente che sono tutte capacità utili per la vita. Sarà la scuola professionale il futuro?

Nella nostra strategia per Rieti, stiamo mettendo molta enfasi sulle generazioni future, sulle loro formazione e le loro opportunità qui. Crediamo sia essenziale avviare nuove imprese e startup dal basso. Non separare più la formazione dalla pratica. Dare avvio senza troppa pianificazione a azioni concrete e immediate. Ci piacerebbe dare la possibilità alle persone, non solo di esprimere le loro necessità, ma anche esporre le loro capacità di portare cambiamento.

 

13/05/2015No Comments

#nextrieti giorno 4, idee che vogliono essere espresse, aironi e cene

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A dire il vero, al quarto giorno della residenza qui, sta cominciando venire un prurito alle dita, la voglia di buttarsi, di progettare, di fare. Proprio con l’idea della prototipazione e della prova. Questa mattina, per la prima volta ci dividiamo in piccoli gruppi e cominciamo a tirare fuori le prima idee, un compito per nulla semplice perché ancora abbiamo molto da sfogare. L’operazione “imbuto” è abbastanza complessa. In più, tutti noi portiamo nello zaino molte esperienze e progetti.

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Insomma, la condivisione è molto interessante, ma non semplice. Si può facilmente immaginare che dalle nostre teste possano nascere 12 progetti tutti molto diversi. Affrontiamo la difficoltà proprio perché ci crediamo alla condivisione e alla partecipazione come elementi che portano ricchezza. Si sa che durano un po’ di più, si sa che includono conflitti e discussioni, ma si sa anche che il progetto che nasce da un gruppo forte è sempre più interessante del progetto del singolo.

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Dopo questo primo esercizio, partiamo per un’altra escursione in zona. Questa volta a vedere l’acqua di cui ci parlano molto, i laghi, le riserve. Il paesaggio si conferma nella sua bellezza. Riusciamo pure a vedere la liberazione di due aironi e ricevere delle spiegazioni sugli uccelli che si fermano nella riserva e il loro tracciamento. Trasparranno ancora azioni per la conoscenza e per lo studio: elementi che ripetano molto in questo luogo. La gita continua con San Francesco: i sentieri, il santuario, il primo presepe.

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La cena, nonostante la stanchezza è un momento importante. Ci facciamo tante risate e ci conosciamo meglio, a prescindere dalle esperienze professionali. Questi momenti non possono essere visti come separati al processo, perché, come abbiamo detto tutti più volte, l’importante sono le persone. Chiamalo team, capitale umano o altro, siamo noi, persone, attorno alla tavola.

04/05/2015No Comments

#NextRieti – Preparativi

Non conosco Rieti e la sua storia. Non conosco l’industria tessile Snia Viscosa che una volta operava lì. Comincio ora a leggere, cercare e curiosare per prepararmi alla partenza di Giovedì. Giovedì sarà una giornata speciale: parto per Rieti per partecipare a 10 giorni intensivi di residenza progettuale che sono parte di un programma ampio di rigenerazione urbana. L'obbiettivo di NEXT SNIA VISCOSA è costruire un gruppo di lavoro interdisciplinare che definisca e promuova una visione di sviluppo innovativa e sostenibile, internazionale e radicata nel territorio per riqualificare il complesso dell'ex Snia Viscosa, a Rieti. NextRieti è promosso da Monte dei Paschi di Siena, Rena e Comune di Rieti.

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www.nextrieti.it

"All’interno della città di Rieti sorge il complesso produttivo dell’ex industria tessile Snia Viscosa, per più di cinquanta anni, nel Novecento, una delle principali attività produttive del territorio. In seguito alla chiusura dell’industria tessile, il sito è rimasto abbandonato: con questo bando si vogliono creare le condizioni perché l’area possa essere recuperata e rilanciata"(www.nextrieti.it) . Qualche mese fa, è stata lanciata una Call internazionale per selezionare gli esperti che assieme agli attori locali aiuteranno a generare e sviluppare idee per il recupero dell’area. La trasparenza e la partecipazione sono molto importanti per il progetto, soprattutto considerando che molti degli abitanti di Rieti, una volta hanno lavorato per la Snia Viscosa.

image from www.nextrieti.it

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Questa è un’azione coraggiosa e lungimirante da parte del comune di Rieti e io sono felice e orgogliosa di poterci partecipare. Porterò con me strumenti dal mondo del co-design per aiutare la facilitazione del percorso e dello sviluppo creativo collettivo delle idee.

Per HousingLab, il tema del recupero urbano e la restituzione alla cittadinanza di spazi utili e significativi, è di enorme importanza. L’abitare collaborativo è sempre facilitato da spazi che sono progettati dal basso e che rimangono negli anni spazi abilitanti per dare luogo a iniziative locali. Sarà un caso molto interessante per noi e che saremmo contenti di raccontare qui e anche durante Experimentdays-Milano 2015.

Giovedì conoscerò gli altri 12 esperti selezionati e molte altre persone che sono coinvolte nel progetto. Nei giorni che seguono avrò occasione di visitare luoghi e conoscere persone in una immersione di ascolto. Bene, La valigia è quasi pronta, quaderno e matita, macchina fotografica e computer… per tenervi aggiornati. Stay tuned!

Liat

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